Domani sera, sarà la sera. La prima, si vorrebbe, di una piccola lunga serie. Il Torino Primavera di Moreno Longo per la quarta volta consecutiva (ma l’allenatore granata già l’anno prima di prendere il posto di Asta ci arrivò con gli Allievi) si gioca la Final Eight, con la possibilità di vincere uno Scudetto. Una gioia che l’allenatore è riuscito a ridare a tutti i tifosi granata lo scorso anno, e che vorrebbe poter nuovamente regalare in quella che, probabilmente, sarà l’ultima sua annata alla guida delle piccole stelline toriniste.
Ma prima di parlare del futuro, c’è un presente tutto da scoprire. Domani, alle 18.15 al “Braglia” di Modena, Mantovani e compagni scenderanno in campo contro l’Atalanta di Bonacina, una squadra particolarmente ostica, quella orobica, che può contare su una grande fisicità (si pensi a Kresic, difensore alto più di 190 cm) e su una grande corsa, che sono in grado di garantire due giocatori come Asmah e Demba. Insomma, una sfida che il Torino dovrà saper gestire bene a livello soprattutto tattico, visto che non è certamente sulla fisicità che i granata riescono a eccellere.
Bravi sono, invece, sull’organizzazione del gioco, e questo si sa molto bene. Longo sa disporre tatticamente in maniera impeccabile i suoi, tanto da riuscire a sopperire ottimamente alle eventuali lacune tecniche della squadra. Si continuerà con il 4-3-3, con tanti giocatori a disposizione (esclusi i lungodegenti) e un Debeljuh in più. A differenza di Martino, il bomber granata è tornato a disposizione della squadra ma, naturalmente, non potrà partire titolare: non ha i 90′ nelle gambe, né si può pensare che sia in grado di cominciare titolare. Potrà però essere un valido asso nella manica per Longo, soprattutto se l’avventura dovesse continuare dopo i quarti di finale di domani. Un verdetto già c’è stato, intanto: l’Inter è in semifinale. E oggi toccherà a Roma o Entella (domani prima del Toro la Juve affronterà l’Empoli). Il sogno continua, la voglia di stupire c’è tutta. E questo Toro, che, pur piccolo anagrifacamente, è davvero grande, vuole continuare a incantare.